di Legal eNZDR, articolo originale qui

Molto spesso, le aziende e i proprietari di aree che devono essere coperte, vedono ridotta la possibilità di “chiuderle”, a causa dei limiti previsti in materia edilizia e/o paesaggistica e dei relativi iter burocratici.

Questi ultimi, nel nostro Paese, rappresentano un punto fermo al fine di decidere se procedere o meno all’installazione di una determinata copertura.

Tra i vari tipi di coperture c.d. “alternative”, ad oggi, il legislatore si è limitato a disciplinare con una normativa specifica, le strutture pressostatiche sostenute da un cuscino d’aria, mediante le “Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi” coordinate con le modifiche e le integrazioni introdotte dal Decreto ministeriale 6 giugno 2005 (G.U. n. 150 del 30/06/2005).

Restano ancora fuori da una vera regolamentazione, invece, altre coperture gonfiabili, che non possono essere considerate nè un immobile o un manufatto edilizio, e neppure sono dotate di telaio.

Diversi uffici tecnici comunali ed enti locali hanno confermato, infatti, la libera installazione di coperture gonfiabili relative a circoli sportivi, coperture di piscine, casette e garage gonfiabili fino a coperture per lidi balneari di lusso.

Da cosa è giustificata questa maggiore “libertà” di installazione, a livello legale?

La nuova tecnologia utilizzata da alcune ditte specializzate permette un gonfiaggio e sgonfiaggio rapido dell’intera superficie che, dunque, non collide con le limitazioni al consumo di suolo.

Chissà se, un giorno, il legislatore porrà maggiori vincoli a questo tipo di coperture che, in molti paesi del mondo, stanno diventando uno strumento risolutivo in molti settori.

Basti pensare al caso mondiale del bungalow gonfiabile di Robert Downey Jr a Malibù o ai progressi portati avanti da aziende europee specializzate come la startup a marchio ENERI.

In futuro, visti i progressi che si stanno ottenendo in questo settore, potrebbe esserci una rivoluzione fra le coperture di grandi aree, tra cui anche magazzini e opifici, oltre alle strutture abitative, ed a quelle destinate al glamping e all’accoglienza ricettiva.

Il mondo legal, quindi, dovrà seguire passo dopo passo questi aggiornamenti, di portata immensa, destinati a cambiare, in modo irreversibile, il mondo delle coperture e delle costruzioni e delle relative autorizzazioni.

Fonte https://www.linkedin.com/company/legal-enzdr/ articolo originale qui https://www.linkedin.com/pulse/pi%C3%B9-strutture-gonfiabili-meno-autorizzazioni-le-startup-che/?utm_source=share&utm_medium=member_android&utm_campaign=share_via