Eneri: Servizi su misura per la persona

Pubblicato 2 anni fa 

– 20/10/2020

di Kokou Adzo

ENERIair

Parla a Startup.info, Roberto Passaquindici di Eneri, Servizi su misura per la persona : “Non basta l’innovazione migliore per raggiungere i mercati, serve un sistema per sostenerla! Quello che manca nel nostro paese”.

Prima di tutto, come state, lei e la sua famiglia in questa fase dell’emergenza COVID-19?

Roberto Passaquindici: Stiamo abbastanza bene, abbiamo vissuto un lockdown stretto, ma per fortuna possiamo godere di un giardino, quindi le mie bimbe hanno potuto vivere un po’ all’aria aperta. Per loro credo che la privazione degli amichetti sia stata piuttosto dura. Nel lavoro invece, sotto alcuni punti di vista è stato addirittura utile, poiché noi lavoriamo in tutta Italia, e le persone sono state costrette ad abituarsi ai contatti in remoto, per questo motivo abbiamo accorciato le distanze con i clienti, ed i partner, aumentando il numero di calls.

Ci parli di lei, della sua carriera e di come nasce questa idea imprenditoriale.

Roberto Passaquindici: Vengo dal marketing, e dopo una lunga esperienza al servizio della GDO, ho iniziato ad approcciarmi ai gonfiabili pubblicitari, scoprendone la duttilità costruttiva e le incredibili potenzialità La facilità di trasporto, lo spazio di imballo ridotto, la velocità di allestimento, insieme alla flessibilità creativa, mi hanno subito affascinato, spingendomi ad approfondire la conoscenza del settore, e a cercare nuove possibilità ancora inesplorate. Da qui sono scaturiti una serie di brevetti, a cui se ne aggiungono costantemente di nuovi.

Come innova Eneri?

Roberto Passaquindici: Lavoriamo su progetti custom, per noi non esiste lo standard, tutto quello che creiamo lo facciamo per risolvere un problema di un cliente. Mettiamo quindi al servizio di quest’ultimo, una progettazione specifica, al fine di realizzare un gonfiabile tailor-made. Ovviamente questo ci permette di fare ricerca e sviluppo in modo ormai costante ed organico all’iter lavorativo abituale.

Ogni prodotto può quindi diventare una nuova linea. Da qui sono scaturite le coperture per grandi superfici, per impianti sportivi, magazzini, halls, refettori, per ristoranti, per piscine, per garage, per eventi, per officine, le cabine di pitturazione, i box da tetto per auto, i moduli abitativi, le case galleggianti, i caravan gonfiabili, i garage per barche, I dome per la proiezione VR, gli schermi per proiezione, le room per l’attività ricettiva, e molto altro, in un ormai inarrestabile processo di innovazione.

L’ambizione è avere le risorse per fare ricerca e sviluppo sui materiali ed i processi, per arrivare a realizzare costruzioni capaci di stare alla pari con quelle in cemento. Posso immaginare in un prossimo futuro l’impiego dei gonfiabili nelle esplorazioni spaziali, molti segnali lo confermano, e ci sono già alcune aziende impegnate in questo senso.

In che modo la pandemia da COVID-19 ha colpito Eneri e come state affrontando questa crisi?

Roberto Passaquindici: Abbiamo semplicemente pensato che era necessario dare il nostro contributo, ed abbiamo realizzato una linea di prodotti specifici per il covid, ovviamente a modo nostro, quindi su base gonfiabile, facili da trasportare ed allestire, economici, versatili, ecc. Ne è scaturita una linea di prodotti assolutamente sorprendente e capace di attirare l’attenzione internazionale su di noi Una cabina di sanificazione gonfiabile, “SAFEBOX” da impiegare nei luoghi di lavoro, negli ospedali, ma anche a casa, capace di disinfettare, abiti, capelli, scarpe, e merci, solo passandoci dentro. L’hanno copiata in molti, ma ovviamente senza raggiungere la praticità e l’economicità del gonfiabile. “MOLLI” uno schermo parafiato da banco, sempre gonfiabile, facile da allestire, si ripone in un cassetto, non ha spigoli o parti taglienti, non si rompe se cade, decisamente più performante del plexiglass. “SCUDHO”, un ospedale di terapia intensiva in container speciali gonfiabili. Basato sul nostro brevetto per container gonfiabili, è l’unico ospedale a pressione negativa, capace di accogliere un reparto di malattie infettive e terapia intensiva, trasportabile in furgoni ed allestitile in poche ore. Con un costo che è 1/5 rispetto a quelli che si usano attualmente. Potrebbe sicuramente risolvere situazioni disastrose in posti remoti, e risolvere problematiche oggi impossibili da affrontare. Un tunnel ed una cabina gonfiabile a pressione negativa per lo screening di massa,. Servono per velocizzare i tamponi, garantendo la sicurezza degli operatori. Si possono trasportare in una vettura ed allestire in pochi minuti ovunque, ospedali, fabbriche, ufici, scuole, ecc. Infine un dispositivo di protezione individuale integrale, che superasse i limiti delle mascherine e visiere, chiamato “T-clyp” Abbiamo visto che incredibilmente il mondo si è mobilitato sulle mascherine, pur nella consapevolezza che fossero dei presidi inadeguati se non del tutto inutili.

Qualcuno ha provato a suggerire un cambiamento di rotta realizzando nuovi tipi di mascherine, ma con risultati deludenti. Noi possiamo dire con orgoglio che abbiamo realizzato il dispositivo che mancava. Siamo partiti dall’idea che era impossibile rendere comodo ed ermetico un dispositivo fissato sul viso, e che per avere una filtrazione abbastanza intensa da fermare il virus, era impossibile garantire il passaggio di aria sufficiente per respirare. Il dispositivo doveva poi proteggere, anche gli occhi e non solo le vie aeree superiori, ed essere comodo per essere usato per molte ore in ambiti lavorativi. Da qui l’idea di realizzare un cilindro trasparente serrato sotto il collo, con una ventola usb che risolvesse il problema del volume d’aria attraverso il filtro. Abbiamo raggiunto tutti i risultati, ottenendo un dispositivo con un filtro a 7 strati, assolutamente sicuro, impenetrabile dal virus, ma anche confortevole da portare, in cui l’aria sia sempre fresca e respirabile, che non tocca la pelle del viso creando fastidi o peggio piaghe. Ed infine trasparente, di modo che il viso della persona sia sempre completamente visibile, offrendo un’immagine umana e non marziana di chi lo indossa

Avete dovuto prendere decisioni difficili ? E quali sono le lezioni apprese?

Roberto Passaquindici: Abbiamo purtroppo dovuto constatare che non importa quanto sia buona l’innovazione che proponi, se non sei in determinati giri non arrivi alla ribalta. Per il nostro T-clyp il dispositivo di protezione, siamo stati contattati da Lufthansa, IATA da New York, dal team covid della Casa Bianca, e molti altri stakeholders importanti, perché era, ed in realtà ancora è, il prodotto necessario per garantire la sicurezza in ambiti chiusi e affollati. Purtroppo in Italia certificare qualcosa che non fosse una mascherina tradizionale, è impossibile, poiché i pochi laboratori in grado di farlo, si dedicano incessantemente alle certificazioni di routine sui tessuti delle mascherine, Idem per l’ospedale gonfiabile, E’ di gran lunga superiore a tutte le soluzioni presenti sul mercato, ma non è qualcosa nel radar della protezione civile italiana, che continua ad usare le obsolete tende, oppure quei moduli container assolutamente poco pratici ed estremamente dispendiosi. Ci è dispiaciuto che il T-clyp non sia diventata una soluzione di largo impiego, semplicemente perché è estremamente più efficace e protettivo di qualsiasi mascherina, ed avrebbe garantito una tutela vera di chi opera a contatto con il virus. Sicuramente non sono le mascherine il presidio con cui andare in guerra contro il COVID, eppure il mondo non va oltre quello.

Come gestite lo stress e l’ansia in questo periodo di emergenza sanitaria e come proiettate, voi stessi ed Eneri nel futuro?

Roberto Passaquindici: Lo stress da pandemia è legato principalmente all’angoscia per la paura del contagio, ma nella sostanza i ritmi si sono abbassati, e dover limitare gli spostamenti ha favorito uno standard lavorativo più rilassato. Nella vita privata posso dire che non fare le code in uffici e negozi, avere i servizi pubblici a prenotazione, è qualcosa che sembra incredibile sia arrivato solo a causa della pandemia, quindi la domanda che mi pongo adesso è “perché le file sono state eliminate solo ora e non prima?”. Serviva una pandemia per avere servizi a misura di persona? Per quanto riguarda l’immediato futuro lavorativo, ci aspettiamo un crollo della domanda interna, e per questo motivo stiamo già lavorando per posizionarci all’estero. Sembra però che l’Italia stia investendo molto sul rilancio dell’innovazione. Certo è sorprendente che il governo vada a caccia di aziende da finanziare, all’interno degli acceleratori. Sappiamo che l’Italia si basa su di un sistema lobbistico caratterizzato dalla difesa delle rendite di posizione, questo cozza con la capacità di innovazione. In italia è raro, se non impossibile, sentire che una startup ce l’abbia fatta da sola, è sempre necessario fare compromessi, o lasciare qualcosa al “benefattore” di turno. Non esiste una premialità, o un percorso, basato solo sul merito. Serve un amico qui ed uno li, uno in banca, un giornalista, un mentore, un partner, ecc. Mentre all’estero i percorsi di crescita delle startup meritevoli sono chiari e definiti, ma queste problematiche non sono specifiche dell’ecosistema dell’innovazione, ma del paese intero, solo che nell’innovazione i danni che questo sistema malato crea, sono più ingenti ed evidenti.

Chi sono i vostri competitor e come pensate di superare la concorrenza?

Roberto Passaquindici: Operiamo in un ambito con pochi competitors, e grazie al nostro know-how ampio e diversificato possiamo dire di aver staccato la concorrenza e di avere molteplici mercati eterogenei da poter aggredire, L’unico limite al nostro lavoro è un ecosistema non favorevole all’impresa, ed all’innovazione, specialmente nelle Regioni del sud. L’italia è un paese da asticelle basse, raramente vedo buone idee, o buone imprese prendere il volo, se lo fanno è spostandosi all’estero o lasciandosi fagocitare da grossi gruppi.

Le sue considerazioni finali su questa emergenza?

Roberto Passaquindici: Questa emergenza per la prima volta nella storia moderna, ci ha reso edotti sulla nostra vulnerabilità. Il processo tecnologico ci ha dato una falsa idea di assoluta sicurezza. Adesso facciamo i conti con la necessità di ripensare tutto ciò che sembrava scontato, in una nuova ottica. Mi auguro che sia un’opportunità verso il miglioramento e non una mera occasione di speculazione economica.

Link Utili:

www.eneriair.com
https://youtube.com/c/LOGITALIA

FONTE:Startup.info

https://startup.info/it/roberto-passaquindici-eneri/